La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD ) è uno dei pacchetti normativi in materia di sostenibilità più ambiziosi e completi. E si sta evolvendo. Il nuovo pacchetto di semplificazione Omnibus della Commissione europea, proposto nel febbraio 2025, mira a ridurre la complessità degli obblighi di rendicontazione, pur rimanendo fedele agli obiettivi fondamentali del Green Deal dell’UE.
Semplificare non significa ridurre l’impegno. Significa rendere il reporting di sostenibilità più pratico, più mirato e, in ultima analisi, più efficace. Per le aziende disposte ad andare oltre il minimo indispensabile in materia di rendicontazione, anzi, la CSRD continua a offrire un valido schema per rendere i modelli di business a prova di futuro, gestire i rischi e sbloccare il valore a lungo termine.
Che cos’è il pacchetto Omnibus dell’UE?
Il pacchetto Omnibus introduce modifiche mirate con l’obiettivo di agevolare l’attuazione delle principali normative europee in materia di sostenibilità, tra cui la direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (CSRD), la direttiva sulla due diligence di sostenibilità delle imprese (CSDD), la tassonomia dell’UE e il meccanismo di aggiustamento delle frontiere del carbonio (CBAM).
Per quanto riguarda specificamente la CSRD, la Commissione europea ha presentato due proposte: una che semplifica il contenuto e l’ambito del reporting di sostenibilità e un’altra – definita direttiva “stop-the-clock” – che posticipa gli obblighi della CSRD di due anni per una seconda e terza “wave” di aziende coperte dalla legislazione.
Il lavoro legislativo sulla proposta di semplificazione inizia ora in seno alla Commissione preposta del Parlamento europeo, mentre la proposta “stop-the-clock” è stata approvata con il voto del 3 aprile. Per entrare in vigore, “stop-the-clock” richiede ora l’approvazione formale del Consiglio europeo, che aveva già approvato lo stesso testo il 26 marzo. Una volta adottato, gli Stati membri avranno 12 mesi di tempo per recepire le modifiche nella legislazione nazionale.
Come impatta Omnibus sulla CSRD?
La domanda che si pone ogni azienda è: cosa significa tutto questo per la CSRD? Il pacchetto Omnibus introduce diverse revisioni chiave, che abbiamo riassunto in una breve panoramica qui di seguito. Per un’analisi più approfondita di ciò che cambia per la CSRD, vi invitiamo a consultare il libro bianco sul pacchetto Omnibus dell’UE redatto dai colleghi BCG.
1. Revisione delle soglie:
- Aziende UE: La conformità alla CSRD sarà richiesta a quelle con più di 1.000 dipendenti e con un fatturato di oltre 50 milioni di euro o con un patrimonio di oltre 25 milioni di euro.
- Aziende non UE: Obbligo di comunicazione se il gruppo aziendale genera un fatturato di oltre 450 milioni di euro nell’UE e soddisfa altre condizioni (ad esempio, una grande filiale in UE o un fatturato netto di oltre 50 milioni di euro della filiale UE).
2. ESRS semplificato (revisione degli standard europei di rendicontazione della sostenibilità):
- Meno data point obbligatori
- Eliminazione degli standard settoriali (temporanea)
- Privilegiate le informazioni quantitative rispetto a quelle qualitative
- La Commissione europea ha chiesto all’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) di fornire la propria consulenza tecnica sul nuovo ESRS semplificato entro ottobre 2025.
3. Standard di rendicontazione volontaria:
Le aziende che non sono più tenute alla rendicontazione possono utilizzare uno standard volontario semplificato, che si baserà sul Voluntary Reporting Standard for SMEs (VSME).
4. Eliminazione dello standard di “reasonable assurance” :
Il pacchetto Omnibus elimina la possibilità per la Commissione di proporre il passaggio da un requisito di assicurazione limitata (che avrebbe comportato un forte aumento delle attività di revisione) ad un requisito di r”easonable assurance”.
5. Cap per la rendicontazione della catena del valore:
Le aziende non dovranno più richiedere dati di sostenibilità alle piccole e medie imprese (PMI) della loro catena del valore, al di là dell’ambito limitato definito dagli standard volontari per le PMI.
Timeline di rendicontazione: Cosa cambia per ogni wave di reporting?
- Wave 1 (nessuna modifica): Le grandi società di interesse pubblico con più di 500 dipendenti (già tenuti a presentare il report nel 2025 sui dati dell’anno 2024) devono confermare se soddisfano le soglie dei requisiti CSRD aggiornati.
- Wave 2 (posticipata al 2028): Le aziende con più di 250 dipendenti, 40 milioni di euro di fatturato netto o 20 milioni di euro di attività, che in precedenza dovevano presentare il reporting nel 2026, lo presenteranno nel 2028 sulla base dei dati dell’anno 2027.
- Wave 3 (posticipata al 2029): Le PMI quotate e i piccoli istituti di credito non complessi e i riassicuratori (inizialmente previsti per il 2027) avranno obbligo di reporting nel 2029.
- Wave 4 (2029): Alcune società con società madre non appartenenti all’UE e con un fatturato UE superiore alla soglia avranno obbligo di reporting nel 2029 su dati dell’anno 2028.
Fare leva sulla CSRD per costruire resilienza di business
La CSRD, anche con gli aggiornamenti Omnibus, è più di un semplice obbligo di rendicontazione: è un framework strategico che, spingendo le aziende a definire azioni più coraggiose in materia di sostenibilità, può sbloccare benefici tangibili:
- Riduzione dei rischi e resilienza: La gestione proattiva dei rischi climatici, naturali, sociali e della supply chain minimizza disruption future e le ricadute sulla reputazione.
- Efficienza operativa e innovazione: L’integrazione della sostenibilità nelle operazioni principali aiuta a ridurre i costi e a promuovere l’innovazione.
- Accesso al capitale: Gli investitori danno sempre più priorità alle performance ESG. Il framework CSRD crea fiducia e credibilità.
- Vantaggio competitivo a lungo termine: Le aziende che vanno oltre la conformità e incorporano la sostenibilità in modo olistico si differenzieranno sul mercato.
Come devono approcciarsi oggi le aziende alla CSRD?
In attesa dell’adozione del pacchetto Omnibus, le aziende dovrebbero adottare un approccio proattivo alle loro strategie di sostenibilità. Ecco come sfruttare al meglio la fase di transizione:
- Verificate il vostro livello di readiness alla CSRD: Con l’aggiornamento delle soglie, verificate se la vostra azienda rientra ancora nel campo di applicazione. Anche se per ora ne foste esenti, la rendicontazione volontaria è una mossa intelligente, che crea fiducia negli investitori e negli stakeholder.
- Utilizzate il tempo extra con saggezza: Un’estensione della scadenza non è un buon motivo per aspettare. Iniziate con una solida analisi di doppia materialità per individuare gli impatti, i rischi e le opportunità più rilevanti.
- Concentratevi su ciò che conta di più: L’ESRS aggiornato sarà all’insegna della chiarezza. Semplificate il vostro approccio riportando solo i KPI più importanti e rilevanti: la qualità vince sempre sulla quantità.
- Preparate la vostra strategia di reporting: Partite dalle basi. Create sistemi e processi interni, perfezionate gli indicatori ESG e testate le metodologie. Un’azione tempestiva significa meno sorprese in seguito.
- Rimanete agili: l’Omnibus non è ancora definitivo. Tenete d’occhio gli sviluppi e siate pronti ad adattare la vostra strategia in base all’evoluzione normativa.
Guardare al futuro: la CSRD come leva per accelerare la trasformazione aziendale sostenibile
La variazione normativa imposta da Omnibus può ridurre la complessità, ma la CSRD rimane una pietra miliare del reporting di sostenibilità. In sintesi, la CSRD dovrebbe essere approcciata come un progetto per una vera trasformazione aziendale. Le aziende che abbracciano questi cambiamenti in modo strategico saranno meglio posizionate per l’allineamento normativo, l’efficienza operativa e il successo a lungo termine.
La pressione per allinearsi ai confini planetari non fa che crescere. È il momento di organizzarsi, rafforzare i sistemi interni e inserire la sostenibilità nella strategia aziendale. Coloro che agiscono per tempo non si limiteranno a soddisfare requisiti imposti dall’esterno, ma stabiliranno il ritmo della trasformazione.
Rendicontazione e divulgazione
Avete difficoltà a districarvi tra le complessità della CSRD e dell’aggiornamento Omnibus? Esplorate i nostri servizi di Reporting + Disclosure e contattateci per avere supporto nella costruzione di strategie ESG, climatiche e ambientali science-based per costruire la resilienza del vostro business.