Adottando una strategia sulla Natura, gli attori finanziari possono mitigare i rischi, identificare opportunità innovative e contribuire alla costruzione di un’economia resiliente.
In breve:
- Le istituzioni finanziarie, nel loro ruolo di finanziatori e consulenti, hanno un rapporto bidirezionale con la Natura: dipendono da essa per sostenere i propri investimenti e, al contempo, la influenzano, attraverso le scelte strategiche di finanziamento.
- Parallelamente all’impegno per la decarbonizzazione, le istituzioni finanziarie devono evitare che i propri piani Net Zero producano impatti negativi sulla Natura.
- Quantis propone un approccio strutturato in 4 step, che consente agli attori del settore di integrare la dimensione Natura nelle decisioni finanziarie con maggiore consapevolezza e concretezza, promuovendo la creazione di valore a lungo termine.
Perché le istituzioni finanziarie giocano un ruolo cruciale
Le istituzioni finanziarie svolgono un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia sostenibile, combinando decarbonizzazione e protezione degli ecosistemi naturali, come foreste, oceani e terreni agricoli. Questi elementi, fondamentali per l’economia globale, rappresentano una sfida e un’opportunità per il settore finanziario. Se in passato il focus era in gran parte concentrato sulla decarbonizzazione dei portafogli per raggiungere obiettivi di Net Zero, oggi diventa chiaro che il clima è solo una parte di un sistema interconnesso. La salute del pianeta dipende strettamente da ecosistemi naturali vitali, come foreste, oceani e terreni agricoli, che forniscono risorse critiche e servizi ecosistemici fondamentali per l’economia globale.
Attualmente, questi ecosistemi sono sotto pressione. Risorse essenziali come l’acqua, i minerali critici e gli impollinatori sono minacciate da sovrasfruttamento, inquinamento e perdita di habitat. Questo degrado non è solo un problema ambientale, ma anche economico e sociale, con ripercussioni dirette sulle catene di approvvigionamento, sulla sicurezza alimentare e, di conseguenza, sui portafogli finanziari. Le istituzioni finanziarie, nel loro ruolo di finanziatori e consulenti, hanno un rapporto bidirezionale con la Natura: dipendono da essa per sostenere i propri investimenti e, al contempo, influenzano la sua salute attraverso le scelte strategiche di finanziamento.
Questo doppio legame non solo espone queste realtà ai rischi derivanti dal degrado ambientale, ma offre loro anche l’opportunità di guidare un cambiamento sistemico. Adottando una strategia sulla Natura, gli attori finanziari possono mitigare i rischi, identificare opportunità innovative e contribuire alla costruzione di un’economia resiliente.
Perché è urgente una strategia sulla Natura
I limiti del pianeta e la necessità di strategie sostenibili
Oltre il 50% del PIL globale, circa 40 trilioni di dollari, dipende direttamente dalle risorse naturali. Il pianeta ha dei limiti e l’attività umana sta spingendo molti di questi al punto di rottura. Una recente analisi della Banca Centrale Europea ha rivelato che il 75% dei prestiti bancari alle imprese nell’area euro è stato concesso a società con dipendenze significative dalla Natura.
Aumenta anche l’attenzione del regolatore. Il Network for Greening the Financial System, che include oltre 100 banche centrali, ha evidenziato l’importanza di sottoporre i portafogli finanziari a stress test per valutare i rischi legati alla biodiversità. In Europa, la BCE e la CSRD stanno introducendo requisiti di vigilanza e rendicontazione sempre più stringenti. Nel settore assicurativo, il Sustainable Insurance Forum ha già indicato che i rischi legati alla Natura sono considerati finanziariamente rilevanti da oltre il 70% degli attori del mercato.
Parallelamente all’impegno per la decarbonizzazione, le istituzioni finanziarie devono evitare che i propri piani Net Zero producano impatti negativi sulla Natura. Ad esempio, le infrastrutture per le energie rinnovabili, nel decarbonizzare il mix energetico, possono esercitare pressioni rilevanti sulla biodiversità. Un’integrazione tra strategie climatiche e sulla Natura è essenziale per raggiungere obiettivi sostenibili a tutto tondo.
Quattro step per una strategia efficace sulla Natura
Per affrontare queste sfide, è necessario un approccio strutturato che consenta alle istituzioni finanziarie di sviluppare una strategia sulla Natura efficace e pragmatica. Questo percorso, come già anticipato in un report BCG cui Quantis aveva potuto contribuire, può essere articolato in quattro fasi principali:
1. Mappare le dipendenze dalle risorse naturali
La prima fase consiste nel mappare le dipendenze e stimare gli impatti legati alla Natura nei portafogli finanziari. Settori come l’agricoltura e la silvicoltura presentano rischi particolarmente elevati, poiché dipendono da risorse naturali che stanno diventando sempre più scarse. Ad esempio, l’uso del suolo per colture intensive può portare a una perdita di biodiversità, mentre l’industria chimica è spesso associata a elevati livelli di inquinamento.
Strumenti come ENCORE, sviluppati dalla Natural Capital Finance Alliance, possono aiutare a identificare queste esposizioni in modo iniziale. A partire da questa analisi, le istituzioni possono affinare i risultati utilizzando dati interni e set di dati specifici per settore e area geografica. Un approccio mirato consente di focalizzarsi sulle aree a maggiore rischio, ottimizzando le risorse.
2. Misurare gli impatti e le dipendenze
Una volta identificati i rischi principali, è necessario quantificarli. Questa fase richiede l’uso di metriche standardizzate e database affidabili per trasformare analisi qualitative in indicatori numerici. Ad oggi, la mancanza di un approccio univoco rappresenta una sfida. Attualmente esistono oltre 300 metriche legate alla biodiversità, molte delle quali non sono interoperabili.
Adottare un approccio bottom-up potrebbe essere utile: concentrarsi sui driver di impatto principali, come il consumo di suolo, l’utilizzo di acqua e l’inquinamento. In questo modo è possibile condurre analisi dettagliate per aziende specifiche o aree geografiche, fornendo una base per discussioni più significative con i clienti.
3. Implementare strategie di mitigazione
Con una visione chiara degli impatti e delle dipendenze, le istituzioni finanziarie possono iniziare a sviluppare strategie per mitigare i rischi e ridurre la propria esposizione. Questo include politiche di esclusione per settori o attività che esercitano un impatto molto rilevante sulla Natura e l’identificazione di progetti sostenibili da finanziare.
Ad esempio, nel settore agricolo, le istituzioni possono supportare investimenti in pratiche agricole rigenerative, sistemi di irrigazione avanzati o iniziative di riforestazione. Questi progetti non solo riducono i rischi, ma rappresentano anche nuove opportunità di business.
4. Fissare obiettivi chiari e misurabili per il futuro
Definire obiettivi misurabili è essenziale per garantire un progresso tangibile. Gli obiettivi possono includere la riduzione degli impatti negativi su ecosistemi critici, il finanziamento di iniziative per la protezione della biodiversità o l’implementazione di politiche di due diligence rafforzate. Nonostante le difficoltà legate alla mancanza di dati completi, stabilire una roadmap chiara consente di costruire una visione a lungo termine.
Caso studio: Societe Generale
Societe Generale, una delle principali banche europee, ha collaborato con Quantis per sviluppare un progetto pilota innovativo che le permettesse di misurare e gestire in modo più preciso l’impatto sulla Natura delle sue attività finanziate. Il progetto, focalizzato inizialmente sul settore delle utility energetiche, mirava a superare i limiti delle analisi qualitative precedenti, adottando un approccio più granulare e quantitativo per comprendere le pressioni esercitate sulla Natura dalle utility energetiche, clienti della banca.
Quantis ha sviluppato una metodologia avanzata, integrando una combinazione di dataset leader di mercato e strumenti innovativi. L’analisi ha utilizzato dati geospaziali per localizzare con precisione gli asset dei clienti, consentendo di valutare le specificità geografiche degli impatti ambientali. Sono stati integrati dati aziendali, fattori di emissione e informazioni sulla produzione per creare un quadro dettagliato e quantitativo degli impatti a livello di portafoglio, azienda e singolo asset. I risultati sono stati sintetizzati in una dashboard di indicatori ispirata alle linee guida della TNFD e di SBTN, offrendo a Societe Generale uno strumento pratico per monitorare e gestire gli impatti ambientali. La metodologia non solo ha fornito una visione chiara delle dipendenze e delle pressioni ambientali, ma è stata progettata per essere replicabile, aprendo la strada a un’analisi estensiva su altri settori.
Questo lavoro ha generato un valore significativo per Societe Generale. La banca ha acquisito una maggiore consapevolezza delle dinamiche ambientali del proprio portafoglio e ha rafforzato la capacità di integrare le considerazioni ambientali nei processi decisionali e nelle politiche settoriali. Inoltre, la metodologia ha migliorato il coinvolgimento con i clienti, permettendo dialoghi più specifici su temi legati alla Natura e identificando nuove opportunità di collaborazione e innovazione.
Grazie alla partnership con Quantis Societe Generale si è garantita un ruolo di spicco nel settore finanziario, di leader per quanto riguarda la gestione del tema Natura.
La Natura come Pilastro Strategico per il Futuro della Finanza
La Natura gioca un ruolo fondamentale nell’economia globale, fornendo risorse e servizi indispensabili per la stabilità delle attività economiche. Per le istituzioni finanziarie, adottare un approccio solido e scientifico per quantificare gli impatti sulla Natura e le dipendenze dagli ecosistemi è una leva strategica che garantisce la resilienza dei propri portafogli. Attraverso metodologie scientifiche, è possibile infatti integrare la dimensione Natura nelle decisioni finanziarie con maggiore consapevolezza e concretezza, promuovendo la creazione di valore a lungo termine. Integrare questi aspetti in modo strutturato e misurabile consente alle istituzioni finanziarie di coniugare performance economica e salvaguardia delle risorse naturali, rafforzando il ruolo delle stesse come attori chiave nella trasformazione del sistema economico.
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