Le 3 priorità fondamentali per la trasformazione sostenibile del settore chimico

Scoprite i 3 pilastri fondamentali per costruire la chimica sostenibile.

I prodotti chimici sono parte integrante di ogni settore, dai beni di consumo e cosmetici ai prodotti farmaceutici e alla manifattura. Con un’influenza così ampia, il settore chimico ha un immenso potenziale per aiutare ad allineare i sistemi economici ai confini planetari.

A fronte delle sfide ambientali, del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’esaurimento delle risorse, diventa chiave per l’industria chimica scegliere la trasformazione di sostenibilità.

Ecco le tre priorità per la sostenibilità del settore chimico suggerite dai nostri esperti>>

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1. Trasformazione del portafoglio prodotti

Una priorità fondamentale per il settore chimico è trasformare il proprio portafoglio prodotti per ridurre la dipendenza da quanto abbia origine fossile e adottare alternative rinnovabili e di origine biologica.  

In concreto: 

  • Materie prime rinnovabili: Passaggio dai combustibili fossili a risorse rinnovabili come biomasse, alghe e rifiuti agricoli, implementato per un’adozione diffusa. 
  • Prodotti sostenibili: Aumento della quota di prodotti chimici di origine biologica, biodegradabili e a basse emissioni di carbonio, evitando quanto dannosi per la salute umana e l’ambiente. 
  • Chimica sostenibile: Adozione di un approccio che riduca al minimo le sostanze pericolose e promuova processi di riduzione degli sprechi. Esplorazione accurata di innovazioni quali i biocatalizzatori, che generano meno rifiuti e richiedono meno energia rispetto ai catalizzatori tradizionali. 
  • Circolarità: Un approccio circolare promuove il riutilizzo e il riciclo dei materiali, e l’eco-design di prodotti che possono essere facilmente riciclati o rifabbricati. 

2. Circolarità 

La circolarità è la nuova frontiera per la trasformazione sostenibile dell’industria chimica, che presuppone un allontanamento dal tradizionale modello lineare di produzione (produce, use, dispose) per muovere verso la prospettiva in cui prodotti e materiali vengono riutilizzati, rifabbricati o riciclati alla fine del loro ciclo di vita. La circolarità nel settore chimico comporta: 

  • Tecniche innovative per il riciclo: il riciclo chimico, che scompone la plastica nei suoi componenti chimici per il riutilizzo, sembra offrire una soluzione promettente al problema dei rifiuti di plastica, soprattutto nei casi in cui il riciclo meccanico tradizionale degrada la qualità del materiale. 
  • Pensiero sistemico: per affrontare problemi complessi come l’inquinamento da plastica, le aziende chimiche devono adottare un approccio a livello di sistema, valutando l’intero ciclo di vita e gli impatti delle potenziali soluzioni. 
  • Soluzioni convenienti e scalabili: La circolarità spesso comporta costi iniziali elevati, ma i benefici a lungo termine per l’ambiente e per le aziende pioniere di queste tecnologie saranno significativi. La circolarità deve diventare una mentalità che richiede la collaborazione lungo tutta la catena del valore per renderla vincente e non un progetto pilota isolato.

3. Natura e Decarbonizzazione

L’industria chimica contribuisce in modo significativo alle emissioni globali di CO2 e al degrado degli ecosistemi. Molte aziende chimiche stanno già puntando alla riduzione delle emissioni attraverso l’uso di energia rinnovabile, la sfida però va oltre il carbonio. Le Nature based solution offrono un framework più ampio per la protezione della biodiversità, dell’acqua e del suolo, evitando le insidie ​​della “carbon tunnel vision: 

  • Decarbonizzazione: le aziende devono accelerare la transizione dei loro impianti per fare ricorso a energia rinnovabile e per trasformare la CO2 in materia prima per la produzione chimica. 
  • Protezione di biodiversità ed ecosistemi: Nuove sostanze chimiche, sia artificiali che naturali, hanno spesso impatti dannosi e duraturi sugli ecosistemi. Il settore deve considerare i confini planetari, lavorando all’interno di framework come Science Based Targets for Nature (SBTN) per proteggere acqua, suolo e biodiversità. Questo diventa particolarmente importante nel momento in cui il settore accelera l’adozione di materie prime di origine biologica.
  • Obiettivi olistici di sostenibilità: il settore chimico deve guardare oltre la riduzione delle emissioni, adottando un approccio di sostenibilità in grado di affrontare cal contempo molteplici sfide ambientali, dalla salute del suolo alla conservazione dell’acqua. Le aziende con strategie climatiche in atto dovrebbero rivederle attraverso la lente della natura, per garantirsi che gli impatti non vengano spostati altrove, con burden shifting negativi ad esempio su acqua o biodiversità. 

Il percorso verso un futuro sostenibile per il settore chimico richiede un’azione audace e decisa e una visione a lungo termine. Cambiando i portafogli prodotti, adottando principi di circolarità e abbracciando un approccio olistico alla decarbonizzazione e alla salvaguardia della natura, l’industria chimica può diventare una forza trainante per la sostenibilità. Queste priorità non solo garantiranno la compliance normativa e operation a prova di futuro, ma aprono anche, nell’immediato, opportunità di innovazione, risparmio sui costi e vantaggio competitivo. Guidare questa trasformazione oggi posizionerà le aziende chimiche per il domani. 

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