Packaging sostenibile e comunicazione trasparente verso i consumatori protagonisti del regolamento europeo PPWR
In breve:
- Ridefinizione del panorama della sostenibilità nell’industria dei beni di consumo a rapida rotazione a seguito dell’implementazione del Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
- Approcci innovativi e best practice per garantire la conformità al PPWR senza compromettere l’integrità del prodotto.
- Principali sfide e opportunità per le aziende nel processo di adeguamento al PPWR.
- Impatto del PPWR sul design del packaging, la scelta dei materiali e le strategie di gestione dei rifiuti.
Evoluzione del quadro normativo dell’UE in materia di packaging
Nel settore dei beni di consumo, il packaging riveste una duplice funzione: da un lato, serve da contenitore per i prodotti e, dall’altro, rappresenta un elemento cruciale per il branding, la funzionalità e la sostenibilità. Con l’aumentare della consapevolezza dei consumatori verso le questioni ambientali, crescono però anche le aspettative nei confronti del settore in merito alla sostenibilità delle pratiche di packaging. In particolar modo, l’attenzione si è focalizzata sui rifiuti di imballaggio, portando gli enti normativi a introdurre standard più severi riguardanti la sostenibilità. Tra questi, il PPWR, recentemente approvato dal Parlamento europeo.
In risposta alla crescente pressione, le aziende sono ora chiamate a riconsiderare attentamente le proprie strategie di packaging, trovando un punto d’equilibrio tra il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità e la gestione di complessi requisiti normativi.
L’impatto del packaging risulta cruciale. Basti pensare che, secondo le stime della Commissione europea, il 40% della plastica e il 50% della carta impiegati nell’UE sono destinati agli imballaggi. Il Parlamento europeo ha, inoltre, evidenziato che gli imballaggi costituiscono un considerevole 36% dei rifiuti solidi urbani.
Pertanto, mentre le aziende del settore dei beni di consumo si impegnano per fronteggiare queste sfide, la necessità di creare soluzioni di packaging innovative e sostenibili risulta ora più impellente che mai. In assenza di azioni decisive da parte delle aziende, la Commissione europea prevede un aumento dei rifiuti di imballaggio del 19% circa entro il 2030. L’adozione di un approccio basato sull’economia circolare si configura come una soluzione promettente, che potrebbe ridurre la dipendenza dalle risorse naturali e allo stesso tempo contribuire al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità più ampi, tra cui la riduzione dell’impatto sul clima e la conservazione della biodiversità.
Quali componenti occorre considerare al fine di garantire la conformità al PPWR?
Il PPWR stabilisce diversi requisiti di sostenibilità volti a ridurre i rifiuti di imballaggio e favorire un’economia circolare. Tali requisiti si applicano a tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell’UE e definiscono gli obiettivi per il contenuto minimo di materiale riciclato negli imballaggi in plastica entro il 2030 e il 2040. Il regolamento delinea tre obiettivi principali:
- Prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, riducendo e limitando gli imballaggi non necessari e promuovendo soluzioni di packaging riutilizzabili e ricaricabili.
- Promuovere il riciclo a circuito chiuso (closed loop), rendendo riciclabili tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell’UE entro il 2030.
- Ridurre il fabbisogno di risorse vergini e creare un mercato mainstream per le materie prime seconde, aumentando anche l’impiego di plastica riciclata nel packaging.
La Commissione europea sottolinea che questi tre obiettivi andranno a beneficio sia dei consumatori che dell’industria nel suo complesso. I vantaggi per i consumatori saranno un maggiore accesso a un’ampia gamma di opzioni di packaging riutilizzabili, una riduzione degli imballaggi superflui ed etichette con indicazioni chiare sulle modalità di riciclo. L’industria dei beni di consumo beneficerà di questa normativa attraverso nuove opportunità commerciali, una minore dipendenza dalle materie prime e un’accelerazione verso l’obiettivo net zero entro il 2050.
L’impatto dei requisiti stabiliti dal PPWR può essere diverso a seconda del settore interessato. Le aziende del comparto alimentare e delle bevande potrebbero, ad esempio, essere chiamate a rivedere il design dei propri packaging al fine di garantire la conformità normativa. Entro il 2030, il PPWR introdurrà obiettivi preliminari di riutilizzo per gli imballaggi delle bevande, salvo eccezioni per il latte, il vino e gli alcolici. Inoltre, i distributori di bevande e di pasti da asporto dovranno offrire almeno il 10% dei loro prodotti in imballaggi riutilizzabili entro la stessa data.
La necessità di innovazione interessa anche le imprese del settore della cosmesi e dei prodotti per la cura della persona, che devono puntare in particolare all’utilizzo di materiali sostenibili e a una maggiore trasparenza nella comunicazione, al fine di garantire la conformità normativa e soddisfare le aspettative dei consumatori sempre più attenti alle questioni ambientali.
Ad esempio, a partire da 42 mesi dall’entrata in vigore del PPWR, gli imballaggi immessi sul mercato dovranno essere muniti di un’etichetta che specifichi i materiali di cui sono composti, facilitandone così le scelte. Inoltre, entro il 2030, i decisori politici saranno tenuti a adottare una percentuale minima di contenuto riciclato proveniente da rifiuti plastici post-consumo nei materiali di imballaggio, con un considerevole 30% per i packaging sensibili al contatto, realizzati principalmente in polietilene tereftalato (PET).
La bozza di regolamento è stata presentata al Parlamento europeo per essere sottoposta a votazione per l’avanzamento nel processo di adozione durante la sessione plenaria svoltasi tra il 22 e il 25 aprile a Strasburgo. Tuttavia, va sottolineato che il regolamento è ancora soggetto a controlli legali, il cui completamento avverrà verosimilmente solo dopo le elezioni del Parlamento europeo (giugno 2024), il che aumenta ulteriormente l’urgenza di finalizzarne il testo per garantirne l’entrata in vigore entro luglio 2024. L’Unione europea si propone, inoltre, di definire standard per il packaging e di fornire linee guida per il Design for Recycling (DFR) entro la fine del 2025, con l’obiettivo di raggiungere un tasso di adesione del 75% entro il 2035.
Secondo la tempistica proposta, la Commissione europea prevede di iniziare ad adottare la metodologia per il calcolo e la verifica della percentuale di contenuto di imballaggio riciclato a partire dal dicembre 2026 e di stabilire i criteri di riciclo e i livelli di performance entro il gennaio 2028. Gli obiettivi iniziali di riciclo e riutilizzo del PPWR saranno applicati a partire dal gennaio 2030, mentre il packaging innovativo avrà un periodo massimo di permanenza sul mercato di cinque anni. Successivamente, saranno introdotte disposizioni più rigorose, come la garanzia che i packaging possano essere raccolti separatamente e riciclati a un livello di qualità superiore. Infine, entro il 2040, le aziende dovranno rispettare gli obiettivi di contenuto riciclato secondario e di riutilizzo del PPWR, che includono una percentuale minima di contenuto riciclato proveniente da rifiuti plastici post-consumo e il riutilizzo effettivo del 70% degli imballaggi riutilizzabili.
La Commissione stabilirà i criteri e i livelli di performance del riciclo attraverso atti delegati e svilupperà metodologie per valutare la riciclabilità su larga scala per i diversi tipi di packaging. Come si vedrà di seguito, gli imballaggi che non soddisfano questi standard, in particolare quelli con una valutazione di riciclabilità inferiore al 70%, saranno considerati non riciclabili e i contributi finanziari versati dai produttori per la responsabilità estesa del produttore saranno adeguati in base ai livelli di riciclabilità. La riciclabilità degli imballaggi innovativi dovrà essere documentata entro 5 anni dalla prima immissione sul mercato.
Tabella: Valutazione della riciclabilità per unità, in termini di ponderazione
Utilizzare il PPWR per aumentare il coinvolgimento dei consumatori e la trasparenza
Come aumentare il coinvolgimento dei consumatori e la trasparenza grazie al PPWR?
Per le aziende, è fondamentale tenere conto del ruolo dei consumatori nella conformità al PPWR, poichè il loro coinvolgimento sarà cruciale durante la fase d’uso dei prodotti.
Gli obiettivi stabiliti dal PPWR sono finalizzati a promuovere la standardizzazione e la chiarezza nel packaging tanto per le aziende quanto per i consumatori. Le aziende avranno la possibilità di aderire a un unico quadro di riferimento per la conformità, mentre i requisiti di etichettatura del regolamento aiuteranno i consumatori a comprendere più facilmente la composizione dell’imballaggio di un prodotto e le corrette modalità di smaltimento. Inoltre, l’etichettatura sarà ulteriormente semplificata grazie al fatto che i contenitori per la raccolta dei rifiuti avranno le stesse etichette degli imballaggi, garantendo uniformità a livello di Unione Europea.
Seppur in maniera indiretta, la richiesta di trasparenza avrà impatti positivi sul coinvolgimento dei consumatori. Standardizzando le informazioni sugli imballaggi e istruendo i consumatori sui vantaggi ambientali del packaging sostenibile e su come possono supportare gli obiettivi di sostenibilità, le aziende che adottano il PPWR in maniera proattiva potranno riscontrare un aumento della fiducia e della fedeltà nei confronti del brand. Quando si tratta di sostenibilità i consumatori apprezzano una comunicazione autentica e precisa, e poter contare su etichette con istruzioni chiare permetterà loro di ottenere informazioni coerenti per quanto riguarda la composizione e lo smaltimento degli imballaggi.
Strategie di packaging sostenibile
Come stabilito dagli articoli 11 e 29 del PPWR, un imballaggio è considerato riutilizzabile qualora soddisfi i seguenti requisiti:
- è stato progettato e immesso sul mercato con l’obiettivo di essere riutilizzato o nuovamente riempito;
- è stato concepito e progettato per effettuare il maggior numero possibile di utilizzi in condizioni d’uso normali;
- soddisfa le prescrizioni di salute, sicurezza e di igiene applicabili;
- può essere svuotato o scaricato senza subire danni;
- può essere svuotato, scaricato, nuovamente riempito o ricaricato mantenendo gli standard di sicurezza e igiene, inclusi gli standard di sicurezza alimentare;
- può essere ricondizionato senza che ciò ne comprometta la funzionalità;
- può essere svuotato, scaricato, nuovamente riempito o ricaricato mantenendo la qualità e la sicurezza del prodotto imballato e l’etichettatura;
- soddisfa le prescrizioni specifiche per gli imballaggi riciclabili una volta smaltito come rifiuto.
Inoltre, una volta smaltito come rifiuto, il packaging deve soddisfare specifici requisiti di riciclabilità la cui conformità deve essere dimostrata nelle informazioni tecniche. Al momento non sono stati definiti obiettivi di riutilizzo o di ricarica per i prodotti cosmetici. Le uniche implicazioni per questo settore sono pertanto gli obiettivi relativi agli imballaggi per il trasporto.
Sebbene le nuove linee guida stabilite dal PPWR possano imporre restrizioni e sfide a livello di progettazione e innovazione del packaging, aprono allo stesso tempo la strada ad alternative creative e allo sviluppo di materiali innovativi al fine di soddisfare i requisiti di sostenibilità, quali:
- Alleggerimento: questo processo consiste nell’adattare o riprogettare il packaging per ridurne il peso complessivo, mantenendo al contempo la capacità di proteggere il prodotto che è destinato a contenere.
- Packaging ricaricabile: questo tipo di packaging consente al consumatore di riutilizzare il vecchio imballaggio quando acquista nuovamente il prodotto, contribuendo alla riduzione dei rifiuti e generando risparmi per l’azienda.
- Materiali biodegradabili: questi materiali si decompongono più facilmente rispetto alle controparti tradizionali, contribuendo a ridurre al minimo i rifiuti. L’uso dei materiali biodegradabili come soluzione di imballaggio richiede tuttavia un approccio cauto, in quanto il PPWR impone alle aziende di evidenziarne i vantaggi ambientali specifici ed il ruolo nell’economia circolare, nonché di fornire etichette con informazioni precise circa il tempo di degradazione e le condizioni e l’ambiente in cui tale processo dovrebbe avvenire. Si desidera in questo modo dissuadere le aziende dall’utilizzare tali materiali per continuare a produrre imballaggi monouso destinati allo smaltimento. È, inoltre, importante evitare che l’adozione di materiali biodegradabili da parte delle aziende abbia trade-off indesiderati sull’ambiente, quali modifiche nell’uso del suolo, deforestazione o perdita di biodiversità.
Che fare ora?
Il Parlamento europeo ha esaminato e approvato la bozza di regolamento durante la sessione plenaria di aprile a Strasburgo e la scadenza per la presentazione degli atti delegati è prevista per agosto 2025. Nonostante queste scadenze possano sembrare lontane, è importante che le aziende inizino a pianificare le azioni necessarie per poter applicare il regolamento a partire dal 2026.
Per il momento, le aziende dovrebbero acquisire familiarità con le linee guida del PPWR e analizzare l’impatto che il regolamento potrebbe avere sul portafoglio di prodotti, identificando quelli maggiormente interessati e iniziando a esplorare potenziali soluzioni che riducano la dipendenza dalle materie prime vergini, ed al tempo stesso conservandone l’identità.
Le informazioni fornite in questo articolo non intendono sostituire la consulenza legale, quanto fornire una sintesi a partire dalla competenza ed esperienza Quantis.
CONTRIBUTOR(S)
+ Emmanuel Hembert, Cosmetics & Personal Care Lead
+ Paul Spitzmuller, Strategist
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