Dalla ricerca quantitativa emerge un ranking, posto in forma di decalogo, delle scelte che possono impattare sul miglioramento delle performance ambientali dell’e-commerce. Ciascuna di queste fa riferimento ad uno dei 4 ambiti menzionati: shopping on-line, spedizione e consegna, packaging, reverse logistics. Le buone prassi, delineate da Quantis:
- Investire in sistemi di packaging riutilizzabili
- Alleggerire il packaging
- Investire in sistemi di packaging con materiali 100% riciclati
- Privilegiare veicoli elettrici per spedizione e consegna last mile
- Alimentare i fulfillment center con energia rinnovabile
- Consegnare last mile con cargo bike
- Ottimizzare le dimensioni dei contenuti e degli elementi del sito web
- Incentivare modalità di consegna alternative più efficienti
- Ridurre il numero dei resi
- Promuovere la scelta di tempi di consegna più sostenibili
Un’undicesima raccomandazione, cruciale, è quella di evitare spedizioni e-commerce transfrontaliere per via aerea: data l’intensità di emissioni di questa tipologia di trasporto, la consegna diventerebbe l’hotspot principale (73% delle emissioni per ordine di acquisto) per 1.000 km aggiuntivi percorsi in aeroplano. Per questo motivo, è sempre consigliabile posizionare lo stock in modo da poter servire i principali mercati e-commerce e garantire tempi congrui di ricezione al cliente, senza dover ricorrere necessariamente alla spedizione aerea.
Il Direttore Quantis Italia Simone Pedrazzini ha commentato così i numeri e l’approccio della ricerca: “Quello dell’e-commerce è uno dei canali più̀ dinamici e in più̀ rapida crescita su scala mondiale, che ha visto un incremento legato anche all’effetto sulle abitudini di consumo, a seguito della pandemia COVID-19. Abbiamo voluto concentrare lo studio sul settore della moda perché ha un ruolo fondamentale da giocare nella transizione verso un sistema in linea con i limiti del pianeta. Il nostro lavoro vuole supportare, a partire da metriche science-based, l’impegno del settore per ridurre l’impatto ambientale dell’e-commerce, attraverso l’esame di azioni concrete sugli hotspot nella specifica catena del valore, laddove sforzi mirati potranno generare progressi tangibili e misurabili. Siamo convinti della funzione di accompagnamento e guida che i retailer del Fashion possono avere, dialogando in un costruttivo circolo virtuoso con Brand e consumatori, per favorire l’evoluzione del sistema nella direzione della sostenibilità̀. Per questo abbiamo voluto inserire il tema recente del Nudge, con cui intendiamo la spinta gentile grazie alla quale a nostro parere Brand e Retailer possono indirizzare i consumatori nella direzione della sostenibilità, avendone la forza, l’autorevolezza e il ruolo.”
“I brand sono nella posizione giusta per influenzare il comportamento degli attori lungo la catena del valore, sia dal lato upstream di fornitura e logistica, sia da quello downstream dei clienti finali” conclude Michela Gioacchini, Fashion & Sporting Goods Lead Quantis Italia. “L’omnicanalità si fonda sulla centralità del consumatore e della sua esperienza di acquisto, attribuendogli necessità e plasmando le sue aspettative a prescindere dal contesto in cui agisce. In un pianeta vulnerabile e sovra-sfruttato, ripensare i modelli di business e ampliare l’offerta di prodotti e servizi, mutuando il concetto di vintage dall’oggetto moda al servizio slow, permetterà all’e-commerce provider di incorporare la sostenibilità nel valore fornito al consumatore, coerentemente con il Brand purpose ed il percorso virtuoso intrapreso dal sistema Moda in Italia”.
La ricerca completa, condotta in collaborazione con partner e rappresentanti di rilievo del settore sostenibilità e Fashion, e contributo di know-how da parte di manager di organizzazioni quali Cognizant, eCommerce Europe, Hub & Logistics, Keros, LifeStyle-Tech Competence Center, Loomish, Microsoft, NetComm Suisse, Traconf, United Nations Conference on Trade and Development e Woolrich è disponibile qui.